Il tuo cervello è collegato per farti desiderare cibo quando sei triste?

Nei momenti prima che le persone inizino a binge eating, spesso provano qualche tipo di emozione negativa – dalla tristezza all'ansia alla solitudine. Il binge eating fa sì che si sentano meglio? Perché alcune persone hanno voglia di mangiare quando sono giù mentre altre no? Una nuova ricerca pubblicata online il mese scorso indaga su come il cervello reagisce al cibo quando le persone con bulimia stanno vivendo emozioni negative.

I ricercatori dell'UCLA hanno raccolto dati su un piccolo gruppo di donne con e senza Bulimia Nervosa. Hanno mostrato alle donne le foto di un frappè al cioccolato o acqua e hanno dato loro il sapore di entrambi, esaminando nel contempo le immagini del loro cervello usando un fMRI.

Le donne con bulimia nervosa che hanno riferito di provare emozioni negative poco prima dell'esperimento hanno mostrato una maggiore attivazione neuronale nel loro cervello (putamen, caudato e palladio) in previsione del frappé. In altre parole, quando una donna bulimica è triste, ad esempio, il suo cervello reagisce con forza al pensiero di bere un milkshake.

Le parti specifiche del cervello che sono state attivate sono associate ai nostri "circuiti di ricompensa". Gli autori suggeriscono che il cervello di una persona bulimica può essere condizionato per creare una forte connessione tra l'esperienza di un'emozione negativa e il desiderio di abbuffarsi. Ciò significa che, per le donne con bulimia, semplicemente sentirsi tristi può stimolare il cervello a desiderare il cibo.

Tuttavia, il cervello non reagì nello stesso modo quando queste donne assaggiarono il frappè, solo quando videro la sua immagine e se lo bevevano. Gli autori suggeriscono che questo potrebbe aiutare a spiegare perché è così difficile per le persone con bulimia resistere alla tentazione quando si sentono giù (ad esempio, stare lontano da un fast food con segni allettanti). E allo stesso tempo, non sono soddisfatti di alcuni gusti e finiscono per abbuffarsi nel tentativo di sentirsi bravi come avevano sperato a prima vista del cibo.

Lo studio è uno dei primi ad esaminare le immagini del cervello nelle donne con bulimia. Di conseguenza, si tratta di una scoperta preliminare: il campione era piccolo e durante l'esperimento nessuno si è effettivamente impegnato in abbuffate.

Tuttavia, lo studio fa luce su come l'attività neurale nel cervello sia correlata al motivo per cui le persone possono desiderare il cibo quando si sentono giù, essere insoddisfatti dai primi pochi gusti e finiscono per mangiare abbuffate.

    Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Binge Eating and Bulimia: l'ultima ricerca psicologica

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