Presenza, incondizionalità, accettazione e connessione

Chiudete un cane in un armadio per tre giorni e, quando lo lasciate fuori, è felicissimo di vederti. È felicissimo non perché lo lasci uscire, ma solo perché sei lì. Un cane non ha il senso del tempo. Non può rimanere intrappolato nel passato o perso in futuro. È proprio qui, proprio ora, completamente, completamente e senza quartiere – sempre. Se fosse così facile per noi essere lo stesso.

Un cane è presente. Vive per questo momento, e solo per questo momento. Risponde a ciò che gli sta intorno, ma capisce le conseguenze. Senza il peso della memoria o della prescienza, non può – non può – farsi imprigionare dalla sua storia o dal suo futuro. Ci battiamo con questo, perché pensiamo.

Sono seduto di fronte al mio portatile in questo momento a digitare questo articolo, eppure la mia mente è in mille altri posti. Sto pensando a questo, quello e l'altra cosa. Mi rammarico per le cose non dette e le azioni fatte e annullate. Sto programmando. Sto provando. Sto soffrendo. Mi rallegro Sono qui, ma non sono qui. Un cane è consapevole Tendiamo ad essere pieni di spirito.

La fedeltà di un cane è incondizionata. Non andremo così lontano da antropomorfizzarlo e dire che il suo amore è incondizionato – ma è chiaro che la sua fedeltà è davvero quella. Viene quando viene chiamato. Ti cammina accanto al guinzaglio. Si guarda da sopra la spalla per vedere che vieni mentre lo segui lungo un sentiero boscoso, e qualche volta ti aspetta persino per raggiungerti. Non ha altro da fare se non mantenere la sua connessione con te.

La nostra attenzione è spesso divisa. Siamo qui, ma non qui e, quindi, anche la nostra fedeltà è divisa. Siamo sposati, eppure imbrogliamo. Siamo investiti, eppure diciamo mezze verità. Siamo impegnati, ma l'erba è sempre più verde. Parliamo, ma non ascoltiamo. Lo sappiamo, ma non ci sentiamo. Non siamo lì.

L'accettazione di un cane non vacilla mai. Ti prende come sei, con tutti i tuoi difetti e imperfezioni, le tue idiosincrasie e le tue sciocchezze. Riconosce la tua bontà di base e gode in te per te, dandoti il ​​100% e non mettendo mai in discussione quella scelta.

Troppo spesso giudichiamo. Siamo più propensi a pensare e a ripensare che a tenere lo spazio. Non ci fidiamo. Siamo sospettosi. Assumiamo un'agenda da parte degli altri, perché noi stessi stiamo operando con un'agenda. Il fallimento del rapporto che abbiamo con noi stessi causa un fallimento del rapporto con chi ci circonda. Creiamo la nostra disconnessione.

Presenza, incondizionalità e accettazione in concerto ci portano alla connessione. Mettendo da parte i filtri dell'attaccamento al passato e al futuro, la mente divisa e la nostra tendenza a giudicare ci forniscono uno stadio per stabilire una vera comunità e una vera connessione che è basata sulla nostra relazione autentica con noi stessi.

Ama te stesso come il tuo cane ti ama e stabilisciti nella gioia pura e senza restrizioni del senso di comunità che crea, quindi portalo fuori da te stesso e nel mondo. Pensa come un cane.

© 2008 Michael J. Formica, tutti i diritti riservati

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