La solitudine, come la felicità, può essere contagiosa, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology di John Cacioppo presso l'Università di Chicago. La sua e altre ricerche mostrano che la felicità può diffondersi attraverso i social network.
Cacioppo dice che quando una persona si sente sola, ha più interazioni negative delle persone non sole. Sostiene che una persona in uno stato d'animo negativo ha maggiori probabilità di interagire con qualcun altro in un modo più negativo e che è più probabile che quella persona risponda in modo negativo.
Cacioppo ha anche concluso che le donne sono più propense degli uomini a denunciare la "solitudine" della cattura e che le cause della solitudine sono più probabili cambiamenti nelle reti di amicizia piuttosto che nella famiglia.
Questa ricerca sottolinea l'importanza dell'impatto degli stati d'animo negativi nelle organizzazioni, che possono diffondersi come un virus e la necessità di una proattività gestionale per affrontare questo problema.