Note sul campo: sulla testimonianza

Josephine Ensign
Fonte: Josephine Ensign

In questa soleggiata domenica a Seattle, mi sveglio e trovo il mio saggio, "Witness: On Telling" pubblicato nella sezione Field Notes di Intima: A Journal of Narrative Medicine. Questo è uno dei miei scavi più profondi e lo rende un vero gruppo di saggi che abbia mai scritto. È la seconda parte di un saggio in due parti, più lungo, dedicato al complicato ruolo di testimoniare i traumi degli altri e di noi stessi. Il secondo saggio è intitolato "Witness: On Seeing" ed entrambi fanno parte della mia prossima raccolta di saggi e poesie, Soul Stories: Voices from the Margins.

In questo saggio, esploro come e perché e in quali forme raccontiamo (e ascoltiamo) le storie di trauma e ciò che Arthur Frank definisce "malattia profonda". Analizzo la tipologia delle storie di malattia presentate nel suo libro di riferimento The Wounded Narratore. Sfido i fornitori di servizi sanitari ad aumentare la nostra capacità di ascoltare e ascoltare diversi tipi di storie di malattie, incluse le storie di caos più angoscianti (e più vicine alla realtà del trauma).

E non vedo l'ora di far parte della prossima (20-22) Northwest Narrative Medicine Conference a Portland, Oregon. Darò un discorso di apertura del sabato intitolato "Endurance: The Limits of Resilience" e un workshop di scrittura domenicale intitolato "Radical Self-Care for Social Justice and Health Equity".