Preghiere del popolo

Nella mia mattinata vado spesso in siti di preghiera sul web e leggo le preghiere che altri hanno postato lì. E, di solito, mi viene in mente che penserò a tutto il giorno e dirò anche una preghiera per quella persona.

Uno di questi siti è Sacred Space, un sito di preghiera gesuita irlandese che visito regolarmente. Le preghiere quotidiane sono belle e la cappella delle intenzioni elenca preghiere sincere da tutto il mondo. Mi toglie subito gli occhi dai miei problemi quando mi rendo conto di quante persone hanno così tanti bisogni e preoccupazioni.

Ciò che mi colpisce stamattina mentre sto leggendo è il fatto che la maggior parte delle volte le preghiere sono per qualcun altro. Non la persona che annota ciò che ha in mente. Non per bellezza o fama. Raramente, per amore. Il più delle volte quelle preghiere richieste per l'individuo sono per forza e coraggio di fronte alle avversità. Per saggezza nella loro vita quotidiana e decisioni. Per l'occupazione a prendersi cura delle loro famiglie.

La maggioranza tuttavia rientra nella categoria di pregare per gli altri. Queste semplici brevi preghiere di, per favore. Di, grazie. Una donna sottoposta a chemio per il suo primo giorno ringrazia per il fatto che va bene e chiede a Dio di benedire la sua famiglia e gli amici che si prendono cura di lei. Un altro per un bambino, "piccola K" a cui è stata diagnosticata la leucemia. Per i medici che si prendono cura di lei e dei suoi genitori. E molto, molto altro ancora. Per un padre anziano. Per una madre in lutto

Nel mezzo di tutte queste richieste, stamattina mi sono fermato e ho pensato a quanto siamo bravi, noi umani. Quanto amiamo, quanto ci importa. Quanto umili possono essere le nostre preghiere e quanto appassionate per chi ci circonda. Potremmo essere distrutti, ma siamo davvero molto, molto belli.

Per quelli che pensano che la razza umana si stia precipitando verso un oblio freddo e senz'anima, li incoraggerei a ripensarci. In tanti modi, abbiamo appena iniziato.