Psicologia, storia e giustizia sociale

La Society for the Psychological Study of Social Issues (SPSSI) è lieta di annunciare la pubblicazione dell'ultimo numero del suo giornale di punta, Journal of Social Issues , su psicologia e storia. Il problema è curato da Andrea G. Hunter (UNC-Greensboro) e Abigail J. Stewart (Michigan).

Questo numero di JSI esamina come le questioni sociali spesso rimangono con noi non solo perché pongono questioni morali, ma anche a causa delle loro conseguenze per le singole psicologie e le relazioni tra i gruppi all'interno delle società. "Siamo accusati di cosa e come ricorderemo o dimenticheremo ciò che è passato", scrivono Hunter e Stewart nella loro introduzione al volume.

La prima sezione esamina come la psicologia individuale illumina i modi in cui la storia viene ricordata, ad esempio nel Museo della memoria e dei diritti umani a Santiago, in Cile. Esamina come le lotte sociali e politiche e gli immigrati traumatizzati vissuti nei loro paesi d'origine continuino a influenzarli, ad esempio esacerbando le tensioni familiari. Documenta i risultati degli aviatori di Tuskegee e come esperienze come la seconda guerra mondiale abbozzino indelebilmente la loro complessa identità.

La seconda sezione evidenzia come la memoria rende psicologicamente significative le esperienze storiche. Esamina il modo in cui i sopravvissuti dell'Olocausto ebraico hanno cercato di costruire un'identità che possa incorporare ma non essere definita dalla tragedia di massa che l'individuo ha subito. Si concentra sul modo in cui uomini e donne bianchi e neri, che erano giovani negli anni '60, ricordano quel periodo e in che modo questi ricordi si differenziano. L'invocazione della storia di realizzazione di un gruppo può stimolare il successo individuale, ad esempio su test standardizzati. Infine, cosa succede quando un evento di importanza storica non riesce a generare alcuna risposta significativa? Quali sono le condizioni affinché gli eventi diventino personalmente significativi?

Nell'ultima sezione, l'attenzione si focalizza su come i conflitti storici si riflettono negli atteggiamenti e nelle risposte fisiche ed emotive delle persone anni dopo. I conflitti includono la Riot della razza di Tulsa del 1921 e la discussione, nei primi anni 2000, su come meglio riparare; due generazioni di giapponesi americani, coloro che hanno sperimentato l'internamento direttamente e i loro figli; la natura e il tipo di dialoghi in cui si impegnano palestinesi ed ebrei; e infine, come integrare le intuizioni del femminismo di seconda e terza ondata potrebbe migliorare la pedagogia come campo di pratica sociale.

L'intero problema è disponibile qui: http://bit.ly/1JdgvlJ.