Il tempo non guarisce tutte le ferite

Quello che ti dicono del lutto potrebbe essere sbagliato

Quando la moglie di un amico di oltre 40 anni è morta, ho pensato che poche persone fossero meglio preparate per affrontare le conseguenze. Era stato un ministro per più tempo del suo matrimonio e durante quel periodo ha consigliato innumerevoli persone che erano in lutto.

La morte di sua moglie è stata estremamente difficile per lui. Forse perché era arrivato inaspettatamente. Fino a quando non è crollata all’improvviso qualcuno ha saputo di avere una forma di cancro fatale e in rapida diffusione. Non ha avuto il tempo di prepararsi. La rapidità della sua morte non ha lasciato il tempo per la preparazione psichica. Dal momento in cui divenne incosciente fino al momento in cui morì, fu consumato dal prendersi cura di lei, organizzando qualsiasi trattamento potesse essere disponibile e, in definitiva, stare con lei al suo capezzale mentre moriva senza coscienza.

Il mio amico conosce le fasi del dolore. Ma una cosa è sapere qualcosa e un’altra sapere per esperienza . Mentre lo schema di Kubler-Ross di negazione-rabbia-contrattazione-depressione-accettazione può essere utile a qualcuno che è in lutto, può anche essere dannoso in alcune circostanze. Il problema con esso è, come ogni teoria ampia, un approccio universale alla sofferenza umana. Come ogni generalizzazione, ci sono valori anomali e con dolore, la maggior parte di tutti è un’eccezione alla regola.

L’esperienza di ogni persona con la morte è unica. Le generalizzazioni possono essere fatte sulla natura del lutto, ma come tutte le generalizzazioni, non si applicano a tutti. Ho conosciuto coloro che hanno avuto matrimoni meravigliosi e nel giro di un anno la morte dei loro coniugi si è risposata. Perché avevano conosciuto l’amore, era facile per loro trovarlo di nuovo. E ho conosciuto coloro che hanno avuto matrimoni meravigliosi che non potevano sposarsi di nuovo perché lo avrebbero vissuto come un tradimento dei loro cari defunti.

Esistono differenze cruciali tra le morti previste e quelle che non si possono preparare; tra quello di una persona anziana e quello dei giovani; la morte di un caro parente e uno che era problematico; ciò che risulta da una malattia e da un incidente.

Il tempo guarisce tutte le ferite, si dice, ma non è vero. Il tempo non guarisce tutte le ferite per tutte le persone in ogni momento. Gli orari differiscono tanto quanto una persona differisce da un’altra. Ognuno arriva a modo suo su ciò a cui aggrapparsi e su cosa lasciare andare. Affidabili compagni, professionisti e rituali possono aiutare quando le questioni diventano schiaccianti, aiutando a sollevare le giuste preoccupazioni e puntare nella giusta direzione. Ma non possono determinare il percorso corretto, perché la via da seguire è incerta. Né può prescrivere quanto tempo ci vorrà per riprendersi, poiché ciò è inconoscibile. Dire di più è un pio desiderio e qualche volta positivamente dannoso.