Ciò che è giusto è giusto (e perché)

In un esperimento classico noto come il gioco Ultimatum, alla persona A vengono date 10 monete da dividere tra se stesso e la persona B. Se la persona B accetta la distribuzione, entrambi tengono le monete; se no, nessuno viene pagato.

Secondo la Teoria dei Giochi, la soluzione ottimale è che la persona A si dia nove monete e una sola persona B: entrambe finiscono per arricchirsi più di quando hanno iniziato. Tuttavia, giocato in natura, la distribuzione più comune è 6-a-4, un rapporto considerato equo da entrambe le parti.

Ma perché? Qual'è l'origine dell'idea umana di equità?

Per rispondere, diamo uno sguardo al gioco Ultimatum chiamato Dictator Game. In Dictator, il giocatore A decide come dividere le 10 monete e vengono suddivisi di conseguenza. Proprio così. Il giocatore B non ha voce in capitolo. In questo gioco, la persona A ha molte più probabilità di dividere le monete da 9 a 1.

La differenza tra Ultimatum e Dictator è, naturalmente, la capacità della persona B di punire la persona A. Diamo un'occhiata più da vicino:

In Ultimatum, la persona B si fa beffe di un'offerta di una moneta, sacrificando il guadagno personale per punire l'avidità della persona A. I teorici del gioco definiscono questa mossa una punizione altruistica. Mentre la persona B perde una moneta in questa manovra, può aspettarsi che il suo comportamento correttivo produca più monete per lui e per tutte le altre B del mondo.

Nel corso del tempo, il giocatore A è giunto ad aspettarsi una punizione per comportamento scorretto e ha imparato a limitare la sua avidità. Quindi, in una certa misura, gli umani sono diventati massimizzatori sociali invece di massimizzatori personali.

Sfortunatamente per il canto di massa del kumbaya e il potenziale albeggiare di un'età moderna dell'Acquario, ciò implica che l'equità umana è sostenuta dalla paura di rappresaglia del giocatore A e dalla voglia di ricompensa futura del giocatore B, e non da alcun ordine morale superiore innato.

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-Brain Candy: Scienza, paradossi, puzzle, logica e illogicità per nutrire i tuoi neuroni (Three Rivers Press, 3 agosto 2010)

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