Inizia l'infestazione: Terrore nella prateria

Wikimedia commons; Schwarm der Wanderheuschrecke by Brehms Thierleben (1884)
Fonte: commons di Wikimedia; Schwarm der Wanderheuschrecke di Brehms Thierleben (1884)

In che modo un entomologo che ha trascorso innumerevoli ore tra gli insetti simpatizza con le persone che vivono l'entomofobia? Potresti che uno scienziato razionale non saprebbe cosa vuol dire sperimentare la paura debilitante in presenza di creature a sei zampe. Ma ti sbaglieresti.

In quel giorno senza ossa all'inizio di luglio del 1998, mi ero fermato su alcuni terreni di ricerca in cui stavamo testando un nuovo metodo per controllare le epidemie di cavallette. La mia assistente aveva controllato i lotti una settimana prima e mi aveva detto che al nord, dove erano incisi profondi incassi nella prateria, le cavallette raggiungevano proporzioni bibliche. Dovevo vedere di persona cosa, come risultò, non avevo mai incontrato prima.

Le rive di terra si sollevarono sopra la mia testa mentre scendevo nella gola, dove l'unica traccia di vegetazione verde rimaneva sulle praterie. Le cavallette si erano ammassate in un tappeto irto. In seguito avrei stimato che c'erano almeno un centinaio di cavallette per metro quadrato. Il mio arrivo ha provocato una rivolta. Le cavallette rimbalzarono sul mio viso, si attaccarono alle mie braccia nude e intrecciò le loro gambe spinose tra i miei capelli. Altri strisciarono negli spazi vuoti tra i bottoni della camicia, scivolando lungo il mio busto sudato.

Ero un bambino l'ultima volta che sentivo il crescente terrore di essere inghiottito da una presenza amorfa soffocante. Nel mio incubo ricorrente, una massa proteiforme riempì inesorabilmente la stanza finché non mi svegliai, sudando e contorcendomi nelle lenzuola. Da adulti, gli unici echi di questi terrori erano un vago disagio nelle folle, un'intensa reazione agli uccelli di Hitchcock e un fascino irrazionale al concetto di infinito. La maggior parte degli incubi dell'infanzia svanisce col tempo. La mia metamorfosi nella prateria del Wyoming.

Ricordo di aver spazzato via freneticamente le cavallette dal mio corpo e di arrampicarmi sul camion. Scuotendo, mi sono arrampicato dentro e ho iniziato a guidare per due ore verso casa. Mentre il mio respiro rallentava, cercai di dimenticare quello che era successo. Ma non potevo.

La mia esperienza è stata quella di essere un rivettatore su un grattacielo che all'improvviso vive un terrore di altezze da batticuore. Dopo anni tra gli insetti, avevo perso il coraggio. Queste creature si erano fatte strada nella mia psiche. Uno scienziato dovrebbe essere obiettivo, e io non lo ero più.

Quel giorno mi perseguitò per anni. La memoria non ha allentato la presa finché non sono tornato alla scienza, questa volta psicologia. È così che è nato il mio libro, The Infested Mind. Quello che mi è successo non è raro. Circa una persona su dieci sviluppa una fobia nel corso della propria vita e undici milioni di persone lottano con l'entomofobia. E così se gli insetti e le loro parenti evocano in te un momento di esitazione, un brivido persistente, o anche un curioso incantesimo, allora sei in buona compagnia.