Qualche volta durante il mio viaggio sul mio percorso giocoso mi sono reso conto che prima o poi avrei finito per esplorare quello che sono venuto a chiamare il mio "cortile interno".
Nel processo, ho imparato molto su me stesso, ho creato molte connessioni di guarigione tra gli aspetti altrimenti alienati di me stesso e mi sono ritrovato con un nuovo strumento per aiutare le persone a rendere le loro vite più divertenti.
Non l'ho mai introdotto come terapia o come pratica spirituale – sebbene sembrasse avere elementi di entrambi. Mi è sempre sembrato che mi si potesse avvicinare semplicemente come qualcosa di divertente da giocare con te stesso: un'avventura nella psiche.
Qui, dal mio CD "Recess for the Soul", è una storia su come ho scoperto per la prima volta ciò che ho realizzato solo in seguito, il mio Inner Playground .
Eccomi lì, sdraiato sulla schiena ad ascoltare qualcosa di simile a Bach, la bocca chiusa a chiave mentre un uomo mascherato e una donna sondano il mio orifizio principale con strumenti di intimo disagio. Assolutamente assorto nei riti di incoronazione orale, incapace di parlare o deglutire, incapace di scherzare o sorridere o apprezzamenti vocali per apparenti atti di intelligenza, e mi sono ritrovato a dire a me stesso:
"O potente, cerchiamo di trovare qualcosa a che fare con la nostra mente impeccabile che ci porterà via da tutto questo.
"Vediamo, per esempio, se possiamo immaginare un elefante. Un elefante con zanne bianche molto lunghe. Zanne simili a denti. Questi vengono puliti da un uccello di elefante con denti di elefante adattato in modo univoco. Peck. Peck. Peck.
"O forse possiamo contemplare la verità che può essere estratta da questa esperienza, come un dente.
"No, meditiamo invece sulle bizzarre pratiche di accoppiamento degli igienisti dentali. Di scopi potenzialmente libidinosi che potrebbero essere perseguiti da uno addestrato all'uso di un succhiatore di saliva.
"D'altra parte, forse un gioco di nascondino potrebbe essere il migliore. Vado a nascondermi
"O forse potrei trovare un modo più ovvio di indicare il mio interesse per gli effetti delle dosi aggiuntive di Novocain".
E lì, il mio corpo disteso e aperto dai macchinari inabilitanti della medicina moderna, lo stato del mio torpore che raggiungeva una vivida discutibilità, riscopro quella più benedetta di tutte le abilità mentali: il mio Inner Playground.
Perché, anche lì, sotto costrizione certificabile, la mia possente mente può portarmi via dal troppo personale ora. Posso, invece, dovrei scegliere, parlare con me stesso, scherzare con me stesso, ingannare me stesso in una parvenza di mancanza di equilibrio, anche quando il mondo in cui mi trovo si dimostra così profondamente contorto.
E mi rendo conto ora che questa abilità è qualcosa su cui a volte dipende la continuità della mia vera sanità mentale. Senza questa capacità di giocare con me stesso, di divertirmi, di sorprendermi, potrei perdermi completamente.