Scomposizione della personalità online e la fine della democrazia

La più grande lezione delle elezioni presidenziali americane potrebbe essere che la democrazia è ora in balia della cyberpsicologia. Impulsività, narcisismo, aggressività e distraibilità sono tratti di personalità nutriti da Internet, e sono stati tutti esposti in modo drammatico alle elezioni del 2016. Diversi fattori spiegano perché essi emergano così automaticamente online: l'anonimato, perché riduce la responsabilità; mancanza di contatto visivo, perché facilita sbocchi imbarazzanti; e l'assenza di strutture gerarchiche che aiutano a contenere il comportamento.

Quest'ultima proprietà ha fatto sognare ai primi visionari Internet una democrazia perfetta. Siamo tutti uguali online, il pensiero è andato, e qui c'era un mezzo che sembrava inventato per organizzare comunità, diffondere informazioni e garantire una voce. Le cose non potrebbero essere panning in modo diverso. Sfruttando i tratti della personalità che la cultura, la religione e la civiltà hanno cercato di contenere; elevando il tweet demagogico e impulsivo al di sopra del dibattito informato, misurato; e spingendo le persone verso posizioni estreme attraverso denigrazioni ostili e difficili da perdonare, questa "Atene senza schiavi" sta producendo una cittadinanza polarizzata, mal informata e dimostrando anti-democratica.

Si è parlato molto del fallimento delle rivoluzioni su Facebook e Twitter in Medio Oriente per attuare un cambiamento democratico. La colpa è stata posta sull'inesperienza della società con il processo democratico, qualcosa che non ci si può aspettare che un'app risolva. Ciò che sta accadendo in Occidente sembra più spaventoso: le società ben versate in democrazia stanno adottando tratti online che stanno minacciando le loro basi democratiche. La tecnologia in sé, non solo la società, potrebbe meritare la colpa, e Internet e una democrazia sana potrebbero non essere gli alleati più naturali.

Potremmo capire meglio questa situazione se avessimo studiato come interagiscono le nuove tecnologie e la psicologia. Invece, gli studi si sono concentrati sulla "dipendenza da Internet", ignorando le più ampie e più sottili trasformazioni psicologiche che si svolgono online nella maggior parte degli utenti di Internet. Ciò ha lasciato coloro che non soddisfano plausibilmente i criteri per la dipendenza da Internet, per esempio la maggior parte di noi, sentendosi ingannevolmente immuni dall'impatto psicologico di internet. Eppure molte persone riconoscono qualità più impulsive, narcisistiche, aggressive e distratte nei loro comportamenti online, anche se raramente raggiungono i livelli mostrati nelle elezioni americane.

La pazzia di queste elezioni, e forse il futuro del nostro sistema di governo, potrebbe trovarsi nella cyberpsicologia, rendendo cruciale l'esplorazione di come i cambiamenti di personalità avvengono online e se i tratti pericolosi possano essere ribattuti una volta rilasciati. Altrettanto rilevante è se possiamo impedire che i tratti online problematici vengano trasposti offline, dove rischiano di cambiarci nell'immagine dei nostri avatar e della società a immagine dei nostri ingovernabili social network.

Questo articolo è apparso per la prima volta su Financial Times il 29/12/2016