Marijuana per emicranie

I malati di emicrania hanno poche opzioni per ridurre il loro mal di testa e la maggior parte dei farmaci disponibili hanno effetti collaterali spiacevoli che limitano la loro utilità a lungo termine. Circa venti anni fa una nuova classe di farmaci, i triptani, fu introdotta come trattamento alternativo efficace e sicuro. Questa classe di farmaci funziona efficacemente per la maggior parte dei pazienti, ma deve essere assunta al primo segno di mal di testa e viene spesso associata a effetti collaterali indesiderati come sensazione di caldo o freddo, debole o "strano" in qualche modo. Gli strani sentimenti sono spesso indicati con il termine "sindrome serotoninergica" e includono anche cambiamenti nello stato mentale. Questi cambiamenti nello stato mentale possono essere piuttosto significativi negli individui che presentano una vulnerabilità genetica, come le persone con malattia bipolare o schizofrenia. L'ipotesi è che questi farmaci agiscano agendo sui recettori della serotonina portando a una costrizione dei vasi sanguigni cerebrali o da alcuni meccanismi sconosciuti. Questa ipotesi potrebbe essere errata.

Un "meccanismo sconosciuto" potenzialmente importante che è stato inizialmente pubblicato nel 1987 ha descritto come il mal di testa si è sviluppato in alcune persone poco dopo aver interrotto bruscamente il loro uso a lungo termine della marijuana. L'implicazione era che la marijuana stava prevenendo l'insorgere di emicranie in individui vulnerabili. Inoltre, da lungo tempo si sa che la marijuana possiede proprietà analgesiche. Forse, la marijuana stava mascherando in qualche modo il dolore delle emicranie. Una recente pubblicazione dall'Università della California, San Francisco, su The Journal of Neuroscience , ha offerto un'affascinante spiegazione del perché l'uso di entrambi i triptani e della marijuana impedisca l'emicrania.

Le nostre sostanze chimiche endogene simili a marijuana prodotte dal nostro cervello producono analgesia modulando l'ingresso di segnali di dolore nel cervello a livello del nostro midollo spinale. Le future generazioni di antidolorifici saranno probabilmente sviluppate sulla base dell'azione della marijuana nel corpo. Il vantaggio di prendere di mira il sistema endogeno della marijuana è che solo i segnali nocivi o dolorosi sono bloccati; la normale sensazione tattile è normale.

Questo recente studio ha fatto due significativi passi avanti: ha confermato il ruolo del sistema endogeno di neurotrasmettitori di marijuana come potenziale bersaglio per il trattamento delle emicranie, ei loro risultati suggeriscono che i triptani possono produrre il loro sollievo emicranico attivando le sostanze chimiche endogene simili alla marijuana del cervello. Questo studio può portare allo sviluppo di una prevenzione e trattamento più efficace dell'emicrania. La sfida sarà trovare una dose di marijuana che produca sollievo dal dolore senza disturbare la normale funzione cognitiva.

© Gary L. Wenk, Ph.D., autore di Your Brain on Food (Oxford, 2010)