Personalità borderline nel nuovo film “Fiore”

Un nuovo film mostra un personaggio coerente con Borderline Personality.

Un nuovo film del regista Max Winkler, Flower, è un film intensamente emotivo e unico. Questo film è diverso dalla stragrande maggioranza delle sue controparti nei multiplex in quanto implica una profonda analisi della personalità. A volte, il film suscita momenti di forte disagio nel pubblico. Nello specifico, le situazioni che incitano al disagio ruotano esclusivamente intorno a strette relazioni interpersonali. Chiunque ami lo sviluppo profondo del personaggio si divertirà con la rappresentazione del personaggio del protagonista, Erica, 17 anni.

Trama e analisi del film a parte (poiché i revisori cinematografici si occupano in modo sufficiente di questi elementi), quello che mi ha colpito come psicologo clinico è il modo in cui il film descrive un personaggio che ha una personalità, nella vita reale, che i medici diagnosticano come disturbo borderline di personalità come definito da il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – Fifth Edition (American Psychiatric Association, 2013). Non a caso, l’attrice protagonista, Zoey Deutch, ha condiviso nelle interviste che ha ricercato il disturbo poiché era convinta che il personaggio ne soffrisse.

Questo particolare disturbo della personalità, come la maggior parte degli altri disturbi mentali, esiste su uno spettro. (Un individuo può avere alcune delle caratteristiche o può avere il disordine completo.) La personalità borderline riflette un tipo di personalità molto complesso (più comune nelle donne, ma ancora trovato negli uomini) che include le seguenti componenti centrali: la paura di abbandono, sperimentando emozioni estremamente intense e spesso comportamenti autodistruttivi (che vanno dai problemi di abuso di sostanze al sesso promiscuo fino all’auto-mutilazione). Molti terapeuti credono che la personalità borderline sia stigmatizzata e che le persone concettualizzano questi individui come intrinsecamente patologici o al di là della portata dell’aiuto o del trattamento, ma il disturbo può essere trattato in modo efficace dalla Dialectical Behavior Therapy (DBT), tra gli altri interventi.

Se soffri di personalità borderline o se conosci qualcuno a cui può essere diagnosticato questo disturbo, vedere questo film può essere utile. Un aspetto che ho apprezzato: nonostante lo stigma esistente che circonda questo complesso orientamento della personalità, il film aiuta il pubblico a vedere la persona reale sotto il disturbo. Il pubblico vede i chiari punti di forza che derivano da questa personalità: la capacità di provare emozioni diverse e di identificarle rapidamente negli altri, oltre ad avere la spinta umana per gli attaccamenti e le connessioni. Quando vedi il personaggio principale, capisci che questo è un individuo che lotta ma ha buone intenzioni, e il film mostra una relazione con la madre che aiuta a spiegare come i confini e le convinzioni del personaggio borderline sono diventati così distorti. In altre parole, la personalità borderline è probabilmente co-creata dall’individuo e dal genitore o dalla figura dell’autorità centrale, e il disturbo non dovrebbe essere “incolpato” sull’individuo borderline. Quando è inquadrato in questa luce, il film consente l’empatia per l’individuo borderline che è disperatamente necessario per comprendere veramente una personalità così complessa.