Matrimonio infelice? Potrebbe essere tuoi geni

Un recente articolo su APS Observer, "Genetically Ever After", esamina la ricerca sulle influenze genetiche sul matrimonio, il divorzio e la soddisfazione coniugale. La cartina di tornasole per determinare i contributi relativi dei fattori genetici contro l'ambiente ("natura vs. educazione") è lo studio dei gemelli fraterni e identici. Questa ricerca mostra che esiste una componente genetica della felicità coniugale.

Ad esempio, gli studi sui gemelli nell'esercito hanno dimostrato che i tassi di matrimonio e divorzio erano più fortemente legati ai gemelli rispetto agli altri fratelli. È importante sottolineare, tuttavia, che anche i fattori ambientali giocano un ruolo.

Che mi dici della felicità coniugale? I risultati sono misti. Ci sono alcune prove che suggeriscono che i fattori ambientali sono più importanti, ma un gruppo di ricercatori ha identificato una variante genetica specifica che influenza il comportamento di legame. La ricerca ha scoperto che gli uomini che portavano questa variante genetica avevano maggiori probabilità di avere difficoltà coniugali e il divorzio.

Un'altra variante genetica, studiata dal ricercatore dell'Università di Berkeley, Robert Levenson, mostra che alcuni individui sono particolarmente sensibili alle emozioni in un matrimonio. Per questi individui, il livello di emozioni negative in una relazione (rabbia, disprezzo) o emozioni positive (umorismo, affetto) influisce fortemente sulla soddisfazione coniugale. Secondo un ricercatore, questi individui fioriscono in un matrimonio quando il clima emotivo è buono e avvizzisce quando è cattivo. Le persone che non hanno la variante genetica sono meno sensibili al clima emotivo del matrimonio.

La scoperta che i fattori genetici hanno un ruolo nella soddisfazione coniugale non è sorprendente. Altre ricerche con gemelli hanno dimostrato che la genetica può avere un ruolo nel fatto che qualcuno sia soddisfatto o insoddisfatto del proprio lavoro e della propria propensione a emergere come leader sul posto di lavoro.

Leggi l'intero articolo di APS Observer qui.

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