Perché ti auguro buon Natale

Per tutto il mese di dicembre, mentre la tribù e io lasciamo l'ortodontista o il negozio di generi alimentari, dopo il previsto grido di "indossare il fermo!" O "Grazie per lo shopping a Safeway!" La gente continua a chiamare "Buone Feste!" con una vaga aria interrogativa. E sempre di più, trovo che non sono in grado di rispondere in natura.

Il guaio è quello che sento nella mia anima quando auguro a qualcuno Buone Feste: niente, niente, niente, insipido condito da un'insipida ciliegia di vapore grigio. "Happy Holidays" ha lo stesso significato e peso di augurarti "Happy Tax Day" o "Happy Columbus Day." È la faccina senza sorriso, che ti dice "Have a Day." Sono io che dico, mi interessa sei così piccola che ti auguro questa torta di riso dolce e non impegnativa di un saluto perché entrambi sappiamo che ci si aspetta da noi, e nessuno dei due vuole troppo coinvolgimento.

Ma non posso più farlo. Ho compiuto quarant'anni quest'anno, e sto imparando che la vita è troppo breve per cose inutili.

Quindi torno al mio vecchio saluto di "Buon Natale". Quando ti auguro "Buon Natale", ti auguro dal mio cuore tutto ciò che credo sia bello, buono e vero nel mondo. Quando ti auguro Buon Natale, ti auguro la stessa gioia che ho provato il giorno in cui ho saputo che Nelson Mandela è stato rilasciato dalla prigione, o quando è caduto il Muro di Berlino: i prigionieri sono stati liberati! Ora ci deve essere una celebrazione!

Ti auguro la parte migliore della migliore storia, che tutti conosciamo intrinsecamente dal primo libro in braccio alla mamma. Contro ogni probabilità, l'Eroe è arrivato sulla scena, e anche se dobbiamo ancora vivere alcune pagine eccitanti, il nostro cuore balza perché sappiamo che tutto finirà bene: Dio è qui, Dio è con noi, Egli è venuto a il nostro salvataggio. Quello è Natale.

Per favore non ti offendere se voglio augurarti qualcosa di buono e reale, un pezzo di torta al cioccolato fatta in casa invece di un Tootsie Roll, un biglietto aereo per Tahiti invece di una semplice cartolina, un vero abbraccio da orso di un saluto invece di un un ritaglio di cartone di uno che mi assomiglia.

Ora ecco l'affare: ricambierò. Se mi desideri Happy Kwanzaa o Beato Eid o Jolly Solstice o Happy Hannukah, prometto di non essere offeso neanche io. Sarò invece grato che ti importi abbastanza di me per desiderare qualcosa che abbia un vero significato per te. Non perché ritengo che la verità sia relativa, ma perché mi darà un'idea di chi sei, di cosa ti spinge e di come comprenderti meglio. E nella comprensione e nel tentativo di comprendere, si spera che io e te cresciamo vicini come persone, come esseri umani in questo pericoloso viaggio della vita.

Quindi in questo mondo, dove c'è talmente tanto che non va, e in questa stagione, quando è così buio e così freddo, ti ringrazio per la lettura, e ti auguro tutto ciò che è buono, vero e bello.