Un computer può rilevare la schizofrenia meglio di un terapeuta?

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Fonte: Olimpik / Shutterstock

I professionisti della salute mentale sanno da tempo che i modelli di pensiero disorganizzati si presentano nella lingua parlata. Il discorso sconnesso, in cui un pensiero non è ben collegato al successivo, è comune tra le persone con schizofrenia.

Analizzare il discorso dei pazienti per indizi che indicano la psicopatologia non è nuovo. Nel 1979, il libro di Sherry Rochester, Crazy Talk, approfondì l'argomento. Gli anni '90 videro molte linee guida sviluppate per aiutare i medici a prevedere la psicosi dall'ascolto al dialogo. Possono farlo con notevole accuratezza – quasi l'80% delle volte, hanno ragione.

Ma questo è il tipo di problema che i computer sono molto bravi e le macchine possono fare meglio: un nuovo studio pubblicato su Nature Schizophrenia [1] non mostra solo che i computer erano buoni, ma che erano perfetti . Gli algoritmi hanno correttamente previsto che i giovani a rischio avrebbero sviluppato psicosi per un periodo di 2,5 anni con una precisione del 100%.

Gli algoritmi lo hanno fatto analizzando i dialoghi parlati dei soggetti, misurando il flusso coerente da una frase all'altra. I programmi misuravano le interruzioni analizzando la struttura delle frasi. Se ci fosse stata una sola rottura stridente, sarebbe stato un segnale che la psicosi avrebbe potuto seguire.

Guillermo Cecchi, uno degli autori dello studio, ha dichiarato all'Atlantico :

"Quando le persone parlano, possono parlare in frasi brevi e semplici. Oppure possono parlare in frasi più lunghe e più complesse, che hanno aggiunto delle clausole che elaborano ulteriormente e descrivono l'idea principale. Le misure di complessità e coerenza sono separate e non correlate l'una con l'altra. Tuttavia, la semplice sintassi e l'incoerenza semantica tendono ad aggregarsi insieme nella schizofrenia. "

Gli algoritmi hanno un vantaggio sugli umani in quanto non perdono la concentrazione. Un dottore che ascolta un paziente parla può annotare un appunto o perdere la concentrazione su ciò che viene detto e perdere uno di questi episodi delicati. Il computer non si trova di fronte a questo rischio.

Questo primo studio era di piccole dimensioni, con 34 soggetti, quindi ci si aspetterebbe che gli algoritmi non manterranno un record perfetto dato che sono distribuiti su una scala più ampia. Tuttavia, i risultati sono promettenti in diversi modi:

  • In primo luogo, mostrano che questi indicatori di pensiero disorganizzato possono essere calcolati e sono efficaci nella diagnosi avanzata di psicosi e schizofrenia.
  • In secondo luogo, tale elevata precisione (anche se non è perfetta) può essere potenzialmente utilizzata per guidare gli interventi in modo che le persone possano iniziare a ricevere cure e guida prima di avere un episodio psicotico.

[1] http://www.nature.com/articles/npjschz201530