Un breve aggiornamento su Rom Houben

Alla fine di novembre dello scorso anno, ho scritto un pezzo intitolato "C'è qualcuno là dentro?" (Http://www.psychologytoday.com/blog/tinted-lenses/200911/is-anybody-in-t…) sui curiosi caso di un belga di nome Rom Houben. Si supponeva che Houben fosse in coma da oltre 20 anni a causa di ferite riportate in un incidente stradale. Uno dei suoi neurologi, il dottor Steven Laureys, sosteneva che Houben era in realtà mal diagnosticato e che ora era in grado non solo di leggere e muovere i piedi, ma anche di comunicare lucidamente e intelligentemente attraverso l'uso di un computer.

Gli scettici, me compreso, hanno sottolineato che i presunti messaggi di Houben sono stati ottenuti attraverso l'uso della comunicazione facilitata (FC), una tecnica controversa che è stata ripetutamente fallita in condizioni di test rigorosi. I messaggi erano anche sospettosi in quanto una persona che era stata involontariamente rinchiusa in uno stato non comunicativo per più di due decenni era così articolata e indulgente nei confronti del personale medico che lo aveva licenziato. I sostenitori dell'FC hanno criticato tali scettici come a cuore freddo e incapaci di accettare una prova chiara del valore terapeutico di FC.
In un'intervista con la rivista New Scientist (http://www.newscientist.com/article/dn18209-steven-laureys-how-i-know-co…), Laureys ha detto che i dubbi stavano infliggendo rinnovati insulti e lesioni a un uomo che era già passato attraverso tante difficoltà: "Sono uno scienziato, sono uno scettico e non accetterò alcun dispositivo di comunicazione se non è stato testato correttamente."

Secondo un articolo di follow-up su Der Spiegel (http://www.spiegel.de/international/world/0,1518,677537,00.html), sembra che Laureys abbia finalmente condotto quei "test appropriati". A Houben è stata mostrata una serie di oggetti e parole in assenza di Linda Wouters, il suo logopedista e comunicatore facilitato. Dopo ogni presentazione Wouters è stato riportato indietro e Houben ha chiesto di digitare ciò che ha visto. Houben non ha superato tutte le 15 prove nel test.

O, per dirla in modo più accurato, Wouters ha fallito.

A suo merito, il Dr. Laureys sta ora ritirando pubblicamente alcune delle sue precedenti dichiarazioni e giustamente dicendo che le parole prodotte dal facilitatore non possono essere correttamente attribuite a Rom Houben. Tuttavia, Laureys crede ancora che la comunicazione facilitata sia valida almeno in alcuni casi. Con la sua credibilità professionale ora intrecciata con la validità di FC, Laureys sembra non essere disposta a rifiutare completamente la procedura.

Il vero orrore in questo caso è che le scansioni del cervello e altre prove suggeriscono la possibilità che Houben possa essere cosciente e vittima di una sindrome bloccata. La crudele farsa di FC ritarda la ricerca su tecniche credibili che consentano a Houben e altri come lui di ottenere una comunicazione reale con il mondo esterno.