L’importanza del tocco

E di chiedere prima il permesso

Ho appena finito di leggere degli Intoccabili in India. Queste sono persone che vengono trattate in modo crudele e doloroso sulla base di un sistema di caste concepito dalla mente umana. È una storia triste e inquietante, il modo in cui queste persone vengono trattate. È solo uno dei tanti che sono nati dalla mente umana nei secoli che ci siamo organizzati su questo pianeta.

Potremmo considerare la situazione opposta nel mondo occidentale, quella dei Touchables. Chi sono? Qui l’importante principio organizzativo riguarda ancora il potere, ma quel potere è organizzato dalla mente occidentale per genere e colore della pelle.

Queste due caratteristiche visivamente inventate1 sono due le questioni principali viste attraverso la lente della terapia femminista. La parola genere è mutata e cambiata di significato in quanto diverse generazioni hanno affrontato gli effetti personali della genetica, della biologia e della cultura. Lo uso qui nel senso originario inteso dalle femministe della seconda ondata e, in tale contesto, sono ovviamente le donne, i bambini e le persone di colore più scuro della pelle che sono in qualsiasi momento tangibili da quelli con più potere, uomini e ragazzi con la pelle colore designato come bianco.

Uno dei problemi che sicuramente discuterai se decidi di scegliere un terapeuta femminista sarà quello del potere. Ciò include la differenza di potenza tra terapeuta e cliente. Sarai un partecipante attivo in una relazione di guarigione e non un oggetto di analisi unilaterale. La relazione terapeutica offrirà indizi su come affrontare i problemi di potere fuori dalle mura di quel santuario.

Il potere di dire “No” al tocco indesiderato è uno dei più comuni di questi problemi. Uno dei primi interventi sviluppati dai terapeuti femministi molti anni fa è stato quello dell’allenamento all’assertività. Questo è molto diverso dall’aggressività, sebbene lo stereotipo popolare di una femminista come donna aggressiva stia morendo di una morte lenta e dolorosa.

Le femministe non aspirano ad essere aggressive, ma a eguagliare il potere e ad essere trattate rispettosamente come un essere umano completo. Forse ciò sembra aggressivo per chi preferisce la passività nelle donne e nelle persone di colore, ma non è né passivo né aggressivo né passivo-aggressivo. È umano.

Il femminismo e la terapia femminista riguardano la costruzione di ponti, non muri o confini. Non ritengo che chiedere a qualcuno rispettosamente di non toccarti senza permesso a tutti i problemi al limite. È invece un problema di assertività e uno di comunicazione bidirezionale chiara e rispettosa e questo tipo di relazione è ciò che può connetterci l’un l’altro e ciò che costruisce i nostri ponti di connessione.

È necessario un tocco caldo e amorevole per far crescere i bambini e i bambini tanto quanto lo è per la salute fisica dei gruppi vulnerabili. È la biologia tanto quanto la psicologia. Il tocco d’amore è la vita stessa.

Riferimenti

1 Kaschak, E. (2015), Sight Unseen: Gender and Race through Blind Eyes. Columbia University Press and Audible.