Possiamo predire il futuro?

Possiamo trovare il futuro nei nostri sogni, nelle nostre fantasie?

Recentemente mi è capitato qualcosa di strano. Ho fatto una rimozione della cataratta di routine fatta sull’occhio sinistro e mi sono sdraiato in sala operatoria ascoltando il chirurgo che mormorava all’infermiera. Avevo dolore e mi ero sdraiato lì per quello che mi sembrava lungo. Cresciuto nella rigida tradizione del labbro superiore, mi ci è voluto un po ‘di tempo prima che dicessi: “Per quanto tempo andrà avanti?” Che fu quando il chirurgo annunciò che c’era stata una complicazione. Ha spiegato in seguito che ora avrei bisogno di qualcuno che fosse un esperto di retina per correggere il problema. Due giorni dopo fui costretto a fare un’altra operazione agli occhi per rimuovere i pezzi della cataratta che potevo ancora vedere fluttuanti minacciosamente nell’occhio sinistro. Un altro chirurgo ha eseguito un intervento di vitrectomia. Come risultato di tutto ciò, un mese dopo, il mio occhio sinistro è ancora sfocato e ho difficoltà a giudicare le distanze quando cammino per la strada o scendo da un treno.

La cosa strana era che avevo scritto della chirurgia della cataratta nella mia narrativa. Il mio libro intitolato “Becoming Jane Eyre”, che riguarda la famiglia Bronte, e in particolare Charlotte Bronte, l’autrice di “Jane Eyre” inizia con suo padre, Patrick Bronte che giace nell’oscurità dopo che la sua cataratta è stata rimossa e ascoltando Charlotte che è scrivendo accanto a lui. Avevo persino detto al chirurgo questa storia durante la mia visita preliminare, ridendo allegramente e dicendo che questa operazione, nel 1847, fu eseguita senza anestesia. “Che terribile!” Disse. Non sapevo che anch’io mi sarei sdraiato sul tavolo operatorio dolorante e sarei rimasto a lungo a soffrire. “Sembra”, dissi al chirurgo, “Come se avessi una spina nel mio occhio”.

Probabilmente la coincidenza dirà, e certamente la vita come il romanzo del 19 ° secolo è spesso piena di coincidenze. Eppure attraverso la storia abbiamo creduto che il futuro ci potesse essere mostrato in vari modi: in particolare nei sogni che contengono, sicuramente, molte delle nostre fantasie. Si pensa al ruolo del sogno nella bibbia: tanti sogni nella bibbia predicono il futuro, avvertono della carestia che verrà, o nel caso di Giuseppe della sua famiglia che si prostrerà davanti a lui. I saggi sono avvertiti da un sogno di non tornare ad Erode e di parlare della nascita di un salvatore e così via. Dio sembra che nella bibbia usi il sogno di parlarci direttamente.

Naturalmente, naturalmente, Freud parlava dei sogni come la via regale della nostra mente inconscia, il luogo in cui abbiamo accesso ai nostri desideri più profondi.

Allora come scrittori abbiamo accesso a una conoscenza inconscia, una che potrebbe in qualche modo dirci cosa sta per accadere? O quello che temiamo potrebbe accadere? Un pensiero spaventoso per uno scrittore. Forse è preferibile trattare questi eventi come quelli casuali, ricordando che la vita in tutta la sua diversità ha in serbo per noi un bene e un male.

Sheila Kohler

Fonte: Sheila Kohler

Riferimenti

“Jane Eyre” di Charlotte Bronte

“Becoming Jane Eyre” di Sheila Kohler (Penguin)

“The Interpretation of Dreams” di Freud.