Voglio condividere una comunicazione illuminante che non dimenticherò mai, non importa che sia successo decenni fa. È venuto sotto forma di una richiesta mistificante per le scuse.
La madre che ha chiesto le scuse non voleva confondere suo figlio o mio. Non aveva cattive intenzioni. Piuttosto, la sua comunicazione di piegamento della mente riflette una confusione molto comune su ” Chi è responsabile di cosa? ”
Quando il mio figlio maggiore Matt aveva circa sei anni, stava giocando con un compagno di classe, Sean. Ad un certo punto, Matt prese il giocattolo del ragazzo dalla sua mano e rifiutò di restituirlo. Il ragazzo cominciò a battere la testa contro il pavimento di legno e non si fermò.
La madre del ragazzo era vicina e reagì rapidamente e con notevole intensità. Non ha detto a suo figlio di smettere di battere la testa, né ha detto a Matt di restituire il giocattolo di suo figlio. Invece, si rivolse a Matt con questo severo rimprovero: “Vedi cosa stai facendo, Matt?” Disse, indicando il suo bambino che sbatteva la testa. “Guarda cosa stai facendo! Stai facendo sbattere la testa di Sean sul pavimento. Ti chiedi scusa in questo momento! ”
Matt sembrava confuso, e comprensibilmente. Non gli è stato chiesto di scusarsi per aver afferrato il giocattolo di Sean. Gli è stato chiesto di scusarsi per Sean che batte la testa.
Anziché essere ritenuto responsabile per il proprio comportamento, Matt è stato chiamato a prendersi la responsabilità delle reazioni dell’altro ragazzo. Matt restituì il giocattolo e se ne andò, senza scuse. Più tardi menzionai a Matt che avrebbe dovuto scusarsi per aver preso il giocattolo di Sean, ma che non era da incolpare per Sean che batteva la testa.
Se Matt si fosse assunto la responsabilità della testa di Sean, le scuse di Matt sarebbero state a sue spese. Avrebbe ammesso qualcosa che lui non aveva e non poteva fare.
Sarebbe stato ugualmente a spese di Sean, a cui poi sarebbe stata negata l’agenzia e la responsabilità di gestire la sua rabbia in un modo diverso.
Come spiego in The Dance of Anger, non è facile essere chiari su chi è responsabile di cosa, specialmente quando ci sentiamo arrabbiati o comunque intensi. Più alta è l’ansia e l’intensità in ogni sistema, più gli individui sono ritenuti responsabili dei sentimenti e del comportamento di altre persone (“Scusati con tuo padre per avergli dato un mal di testa”) piuttosto che per il proprio (chiedi scusa a tuo padre per non aver trasformato la musica giù quando sapevi che aveva mal di testa).
L’esempio che ho condiviso con Matt e Sean può sembrare estremo. Ma nella vita familiare e lavorativa, le comunicazioni mistificanti che confondono i confini della responsabilità individuale sono fin troppo comuni.