Da dove vengono le nostre fantasie?

È interessante confrontare la realtà di una vita famosa con la rappresentazione fittizia di quella realtà e nella distanza tra i due scoprire l'immaginazione e le fantasie dello scrittore e forse anche la nostra.

Se prendiamo il meraviglioso "The Master at St. Bartholmew's Hospital" di Joyce Carol Oates, una breve storia nel volume "Wild Nights", abbiamo una resa immaginativa di Henry James all'inizio della prima guerra mondiale quando ha lavorato come volontario a il grande ospedale inglese. Lui aveva settantuno.

Oates basa saldamente la sua storia. Henry James, sappiamo dalle sue lettere, il suo saggio, "The Long Wards", e dal racconto della sua vita di Leon Edel, era in realtà un volontario a San Bartolomeo all'inizio della Grande Guerra, e che lui, come Walt Whitman, andò tra i soldati e con grande generosità parlò e lesse loro, li portò via per il tè e perfino pagò per farsi riparare i denti.

Oates ci fornisce molti altri dettagli reali della vita di Henry James: la sua mancanza di guerra, ad esempio da giovane, quando soffre di una sorta di mal di schiena immaginario o di una misteriosa malattia che gli consente di evitare di entrare nel conflitto della Guerra Civile in America.

Ad un certo punto l'infermiera incaricata dei volontari, una certa infermiera Edwards, che tratta Henry James e in effetti gli altri volontari con poco rispetto fin dall'inizio, lo porta nel suo ufficio e lo picchia. "Vide l'infermiera Edwards sollevare il braccio; c'era una verga in mano, lunga forse tre piedi. Prima che Henry potesse ritrarsi, Nurse Edwards lo colpì più volte in rapida successione, sulle sue spalle, sulla sua testa, sulle sue braccia sollevate mentre cercava di proteggersi dai colpi improvvisi. "

Questa sembra essere una fantasia da battere. Sicuramente Nurse Edwards, se mai esistesse una persona del genere, o qualcuno come lei non avrebbe mai colpito un anziano e famoso volontario, eppure così fermamente siamo nella mente di questo Henry James, visto attraverso gli occhi di Joyce Carol Oates che siamo disposto a sospendere l'incredulità, coinvolto in questa fantasia di battiti frequenti, quella che troviamo descritta da Freud e trovata nelle menti di molti adulti e addirittura persino in quella di sua figlia, quella di Anna che conosciamo dal saggio "Un bambino viene picchiato" che tratta del soggetto di come piacere e dolore possono essere così intrinsecamente legati.

Qui la scrittrice, Joyce Carol Oates, che scrive di un famoso scrittore "iconico" Henry James, probabilmente o anche probabilmente omosessuale, ha osato fare il salto nella fantasia portandoci dietro anche lei. C'è anche una certa soddisfazione nel vedere questo scrittore maschio che mai nella sua prosa perfetta, menziona una padella, confrontato con tutti i dettagli corporei di questa guerra violenta?

Leggendo questo racconto e in effetti gli altri racconti del libro, tutti basati sugli ultimi giorni di famosi scrittori, possiamo vedere chiaramente la distanza tra la realtà delle loro vite e tuttavia siamo così fermamente nelle loro menti o nelle menti di coloro che ci circondano loro, che li seguiamo nelle loro fantasie e nella nostra.

Sheila Kohler è l'autrice di tredici libri, più recentemente "Dreaming for Freud". Http://Amazon.com